L’orizzonte oltre la siepe – 3

Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Se ciascuno di noi riuscisse a trovare il coraggio di cercare occasioni in cui incontrare “questa immensità”, sono certa che sperimenterebbe anche la sensazione di annegare e di naufragare, si sentirebbe spaesato e  disorientato, spaventato e solo; Leopardi ritrova se stesso in questo mare perchè lui il suo ultimo orizzonte lo aveva riconosciuto, era la poesia e un amore disperato per la vita che, nonostante quello che sostengono tanti critici letterari, non lo ha mai abbandonato.

Per affrontare il dolore abbiamo bisogno di attraversarlo, per attraversarlo abbiamo bisogno di un orizzonte oltre la siepe che ci dia il coraggio necessario.

Io credo che oggi nessuna storia individuale abbia un senso senza intrecciarsi con la storia della nostra casa comune, la Terra; il pianeta sta morendo e l’uomo può salvarsi solo se riscopre l’immensità che lo ha generato e annuncia la sua scoperta.

“La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare” (LS 13). 

Daniela Pavoletti

 

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