La parola Invisibile
di Lucia Cesarini
… la parola immagine del nostro pensiero
CALENDARIO EVENTI
2023 – 2024
alla Casa dell’Ecologia Umana
La domanda di senso
di Monica Febo
“… sostare sulla domanda, piuttosto che approdare ad una risposta”
Echi del Festival dell’Invisibile 2023
a cura dei partecipanti
Riflessioni e commenti
Si può educare all’Invisibile?
di Mario Baldoni
“L’essenziale è invisibile agli occhi”
Equilibri Instabili
di Daniela Pavoletti
Riflessioni su “Casa d’Altri” di S. D’Arzo
JOHNNY DOTTI:
Si può ancora generare speranza?
Video dell’incontro dell’8 settembre
Ci siamo conosciuti nel 1991 alla scuola di formazione in biosistemica, una psicoterapia corporea portata in Italia dallo psichiatra americano Jerome Liss M.D. che si teneva quell’anno nelle colline toscane. Da qual momento in poi le nostre vite si sono avvicinate e nel 2000 ci siamo sposati.
La nostra non è una storia comune, è una storia in comune.
Nel corpo e attraverso il corpo si condensano le nostre strade.
Il corpo è pensiero ,è sensazioni ,è voce, è emozioni, è parole, è relazione, è creatività.
Il corpo non è mai cosa banale, tutto passa attraverso il corpo.
Un giorno costruiremo un “corpo” anche all’Ecologia Umana, un luogo fisico, una casa che sarà una vera e propria “oikos”…una casa dell’armonia universale…
Mario e Marina
Devo molto all’ecologia umana, grazie alla quale ho trovato sintesi, integrazione, sviluppo, personale e professionale. Perché grazie all’approccio ecologico ogni aspetto di Sé, come del mondo esterno e dell’ Altro, sono interdipendenti e il senso, l’essenza di quanto esiste come realtà sensibile, si concretizza nelle connessioni tra le parti, tra il livello micro e il livello macro, l’interno e l’esterno, l’individuo e l’ambiente, il presente, il passato e il futuro.
Siamo arrivati ad ecologia umana nel cercare casa, nel sentire che tra l’essere di ognuno di noi, gli altri e l’universo c’erano intermittenze, un dialogo negato che ci chiedeva presenza e ascolto.
Abbiamo fatto insieme passi sudati, passi leggeri, passi esultanti. Nell’andare si è affinata la sensibilità del piede che poggia a terra e ringrazia del sostegno, del nutrimento che con solidità amorevole ci vengono donati…