Corona virus

di Loretta Vedovi

Ecco, è arrivato un re, quindi dobbiamo sottostare al suo volere. Un re che ha il potere sulla nostra vita, un re che ci obbliga a rispettare la sua legge. Noi, che abbiamo stravolto le leggi della natura e abbiamo fatto le nostre leggi.

Noi, che “chi si ferma è perduto” …ma perdiamo cosa? Forse ci perdiamo nel nostro silenzio che è come un imbuto, quel silenzio che ci fa paura. Il nostro re ci costringe a cambiare, a mutare, a sperimentare che si può e forse si deve rallentare. Ci costringe a vedere i due lati della stessa medaglia. Da una parte siamo allo stop, stop ai contatti, stop al lavoro, stop agli impegni, tutti inseriti uno dietro l’altro nella nostra giornata in quella stessa giornata di cui fieramente e con un certo compiacimento dicevamo “non bastano 24 ore” e nello stesso tempo, dall’ altro lato, ci costringe ad una accelerazione sovrumana, ad uno stress senza precedenti per cercare di salvare ogni vita. Una corsa contro la morte, una frenesia per non cedere, per salvarsi, non arrendersi. Perché noi sappiamo lottare. Medici, infermieri, tutto il personale sanitario coinvolto… noi che restiamo a casa… tutti insieme perché’ tu sei me …sei un uomo come me…ti accolgo nella tua malattia e nella tua sofferenza…La fratellanza… ci ricorderemo tutto questo? E queste morti ospedalizzate ed in solitudine cosa significano? Possiamo forse riflettere anche su questo.  Riusciremo a cambiare e a dire grazie a questo re? Perché, che ci piaccia o no, dovremo ringraziarlo per averci messo alla prova, per averci ridato il senso di essere prima di tutto persone, per averci dato il senso delle relazioni e la misura e il senso di ciò che conta veramente. Tutti contratti aspettando poi un abbandono liberatorio …ce ne ricorderemo…o dimenticheremo tutto al primo alito di vento?

Gli Articoli Più Recenti

Aggiungi il Tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Contattaci

    PER CONOSCERCI

    Compila il modulo sottostante