Estinzione umana? L’opinione di un naturalista

Andrea Fazi interviene nel dibattito su “Meritiamo di estinguerci?..."

Da naturalista sostengo anche io che siamo una specie senza limiti che ha ecceduto di moltissimo la sua connaturata capacità di sfruttare e plasmare l’ambiente. Non siamo affatto l’unica specie che utilizza le risorse, è ovvio che ciascuna specie debba farlo per sopravvivere. Di norma esistono meccanismi di feedback negativo che fermano le potenziali progressioni: un predatore divenuto troppo efficace aumenta di numero e mangia più prede, che diminuiscono, facendo così diminuire la specie predatrice. In realtà è la specie preda che stabilisce quanti predatori possano basarsi sullo sfruttamento della risorsa che è (per un leone le zebre sono risorse, per l’erba la zebra è un predatore, per la zebra il leone è un assassino…).

La ns specie dovrebbe quindi stabilire la propria esistenza sul pianeta in funzione della quota di risorse a noi disponibili senza alterare troppo i normali cicli e flussi (ciclo del Carbonio, dell’Azoto, ecc. e flussi di energia nel sistema…).

La storia naturale ci consegna esempi di “incidenti di percorso” che sembrano non avere avuto questo obbligo dell’equilibrio. Sto usando un linguaggio che qualunque serio biologo mi stroncherebbe, ma stiamo parlando tra “non addetti ai lavori”.   Quando il Sudamerica tornò a collegarsi con il Nordamerica, da cui era stato separato per milioni di anni, i marsupiali del continente meridionale vennero eliminati dai placentati discesi da quello settentrionale.    Competizione, predazione, non possono esistere due specie nella stessa nicchia, una delle due è meno competitiva e soccombe….l’ecologia spiega come e perché accadono le cose.

Allora tutta questa storia dell’equilibrio è falsa?

Come tutto quello che esiste, ci sono regole e ci sono eccezioni, ci sono leggi generali e ci sono casi particolari, la realtà è sempre complessa.

Noi dovremmo, e potremmo, vivere in equilibrio con i limiti del pianeta, utilizzando la quota di materie ed energia derivante dai cicli e flussi che riteniamo ci spetti, senza andare oltre. Cioè vivere degli interessi del capitale, che resta intonso.  In realtà quest’anno abbiamo superato questa quota il 15 maggio, in Italia, mentre in Europa il 29 luglio, che significa che fino a maggio abbiamo vissuto con gli interessi sul capitale Terra, da maggio in poi abbiamo consumato il capitale. Impoverendo il futuro e l’intero pianeta.

La scienza lo sa e lo dice. La società, la filosofia, la religione, la politica, lo ignorano. Ma ignorare che stiamo distruggendo il futuro non depone per la nostra intelligenza

Sembra ben piccola cosa coltivare un orto per ridurre la propria Impronta Ecologica.

Sappiamo che non cambia che dello 0,0000000125 % il totale del nostro impatto, cioè uno su quasi 8 miliardi,  e nemmeno su ogni tipo di consumo (mangiare cose del proprio orto non cambia i consumi energetici di casa, non cambia la quantità di energia per elettrodomestici, il consumo di gas per cucinare, ecc ecc.)

È però molto di più di quanto non faccia la stragrande maggioranza delle persone.

La somma di tantissimi “zero virgola qualcosa” potrebbe fare diverse unità, o centinaia di unità, o decine di milioni di unità…

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Casa dell’Ecologia Umana
Fano, via Roncosambaccio n. 149/a (PU)

Per iscrizioni e informazioni:
334 7009556 Marina
email: corsi@ecologia-umana.it

 

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