Meditazione #4 – Solstizio e Natale: dall’invisibile al visibile

Meditazione di Mario Baldoni

 ascolta la meditazione#4 (11′)

 

Il 21 dicembre ha luogo il solstizio d’inverno. Questo avvenimento è posto sotto l’influsso di Gabriel, l’arcangelo di Iesod, la sefirah della Luna. Gabriel significa “Dio è la mia forza”. Qualche giorno dopo, il 25 dicembre, si celebra il Natale, la nascita del Cristo.

L’arcangelo Gabriel dirige le forze che hanno la proprietà di condensare la materia, ed è per tale ragione che simbolicamente egli presiede alla nascita dei bambini. Cos’è infatti una nascita? Il passaggio dall’invisibile al visibile, dall’immateriale al materiale. Ed è la Luna, principio femminile per eccellenza, che svolge un ruolo essenziale in tutte le forme di incarnazione, sia quelle del piano fisico sia quelle del piano spirituale. Durante l’inverno, quando le notti sono più lunghe e la vita della natura rallenta, le condizioni sono meno propizie alle manifestazioni esteriori e più favorevoli alla vita interiore.

Quando l´anima e lo spirito si uniscono, mettono al mondo un seme che si sviluppa come nuova coscienza. Questa nuova coscienza si manifesta come una luce interiore che scaccia le tenebre, come un calore talmente intenso che, se anche il mondo intero vi abbandonasse, non vi sentireste mai soli; come una vita abbondante che fate scaturire ovunque vi portano i vostri piedi, come un afflusso di forze che consacrate all´edificazione e alla costruzione del Regno di Dio, ma anche come una gioia, una gioia straordinaria di sentirvi in collegamento con tutto l´universo, con tutte le anime evolute, di far parte di questa immensità… e la certezza che nessuno può togliervi tale gioia.

In India questo stato viene chiamato “coscienza buddhica”, mentre i cristiani la chiamano “la nascita del Cristo”.

Secondo la tradizione cristiana, Gesù è nato il 25 dicem­bre a mezzanotte. Il 25 dicembre, il sole è appena entrato nella costellazione del Capricorno. Simbolicamente, il Capricorno è collegato alle montagne, alle grotte, e Gesù nasce proprio nell’oscurità di una grotta. Durante il resto dell’anno, la natura e l’uomo sono molto attivi ma, quando si avvicina l’inverno, molti lavori vengono interrotti, le giornate si accorciano e le notti si allungano: è il momento della meditazione, del racco­glimento, il che permette all’uomo di penetrare nella profondi­tà del proprio essere e di trovare le condizioni per far nascere in sé il Cristo.

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Brani tratti da: Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica, Coll. Izvor, Cap.1 «La festa di Natale». Edizioni Prosveta

 

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