Perchè la cura?

I temi e i protagonisti del Festival AL Femminile 2020

Dal 17 al 19 luglio 2020 alla Casa dell’Ecologia Umana si terrà la seconda edizione del Festival AL femminile.

Filo conduttore di quest’anno: la Cura. La Cura ha bisogno di tre cose: di riconoscere l’Altro che ci viene incontro, di un amore attivo e del coraggio di rischiare.
La Cura inizia proprio da “il primo Altro con cui dobbiamo avere a che fare”: siamo noi stessi!

Venerdì 17 Luglio:

In questa giornata si terranno eventi collegati alla cura di sé.
Il primo incontro sarà con il dott. Catello Manfuso, medico laureato a Napoli che ha dedicato il suo intero percorso professionale alla realtà clinica omeopatica.
Il suo intervento attraverserà parte della storia dell’uomo, del suo rapporto con la malattia, del suo bisogno di sicurezza e del rapporto che tutto questo ha con il nostro sistema immunitario. L’evento sarà arricchito dalla lettura scenica di alcuni brani da parte di Silvio Castiglioni, attore e ricercatore teatrale.
Nella stessa giornata ci sarà una performance di Francesca Bertoni, ricercatrice instancabile di parole e gesti per raccontarsi, attraverso corpo e voce.
La Cura di sé si incarna dunque in percorsi differenti ma segnati tutti da una passione amorosa verso la propria vocazione e dal coraggio di scontrarsi con i propri limiti, con il dolore e con la possibilità del fallimento.

Sabato 18 Luglio:

Il secondo Altro lo incontriamo appena il nostro sguardo esce da noi: è tutto ciò che appartiene alla Creazione, in tutte le sue svariate forme.
La giornata di Sabato dunque è dedicata agli altri e alla nostra “casa comune”.
Il primo incontro è con Debora Grazia, assistente sociale, counselor e mediatrice famigliare, studiosa di kabbalah. Ci proporrà una riflessione sul rapporto che c’è fra l’uomo e il resto della creazione, e lo farà attraverso la Kabbalah, antica sapienza mistica.
Nella stessa giornata Stefania Betti eseguirà al tramonto un repertorio di musica popolare con l’arpa celtica, creando una nuova armonia fra noi e il luogo in cui saremo.
La giornata si chiuderà con l’intervento di Norbert Lantschner, riconosciuto esperto nel campo delle tematiche ambientali, che ci inviterà a riflettere su come l’uomo con i vizi capitali (superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia) stia infettando in chiave ambientale la nostra vita quotidiana su questo pianeta.
La Cura della creazione nella sua interezza e complessità spinge anche l’amore ad agire fuori di sé, in modo solidale, e ad avere il coraggio di gettare il proprio cuore e la propria mente oltre l’ostacolo del proprio Io per perseguire la giustizia, l’uguaglianza e garantire una libertà vera a ciascuno.

Domenica 19 Luglio:

Il terzo Altro non è tangibile, fugge alle leggi del tempo e dello spazio ma è una presenza viva in ogni essere creato: è la componente spirituale che respira e connette.
La giornata di Domenica si apre con l’intervento di Giovanna Giovannini, cantante, pianista, direttrice di coro, da sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e metodologie. Con lei sperimenteremo la possibilità di incarnare i suoni, di accordare corpo, voce e d emozioni: le vibrazioni sono quanto di più sottile può produrre tutto ciò che in Natura vive, e costituiscono una costante opportunità per raggiungere tutti i luoghi e tutti i tempi.
In questo modo amore e coraggio si elevano, superano limiti e confini, si avvicinano e ci avvicinano all’unità.
La conclusione del Festival sarà affidata al “Gruppo Terra”, costituito da persone sensibili e attente al tema dell’ambiente e attive alla Casa dell’Ecologia Umana. Essi ci coinvolgeranno in modo originale in un momento di approfondimento di alcuni temi dell’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, in particolare sulla Cura e sull’esigenza di un’ “ecologia integrale”, che parta cioè dalla constatazione che non c’è antropologia senza ecologia e  viceversa: l’uomo è parte integrante della natura e dell’ambiente in cui vive.

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